11 settembre, 2005

Al termine della notte

"Quel che e' peggio e' che uno si chiede come l'indomani trovera' quel po' di forza per continuare a fare quello che ha fatto il giorno prima e poi gia' da tanto tempo, dove trovera' la forza per quelle iniziative sceme, quei mille progetti che non arrivano a niente, quei tentativi per uscire dalla necessita' opprimente, tentativi che abortiscono sempre e tutti per arrivare a convincersi una volta per tutte che il destino e' invincibile, che bisogna sempre ricadere ai piedi della muraglia, ogni sera, sotto l'angoscia dell'indomani, sempre piu' precario, piu' sordido.
Forse e' anche l'eta' che sopraggiunge, traditoria, e ci annuncia il peggio. Non si ha piu' molta musica in se' per far ballare la vita, ecco. Tutta la gioventu' e' gia' andata a morire in capo al mondo nel silenzio della verita'."

Céline, "Viaggio al termine della notte", pag. 225, edizioni Corbaccio, traduzione di E. Ferrero, quinta edizione giugno 1995.



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