02 luglio, 2005

Doppia illusione


La prima, dolciastra, la speranza; speranza che domani sara' diverso da oggi, che arriveranno le soluzioni, le risposte, che cessera' la menzogna e l'imitazione scimmiesca di una vita vera.
Dopotutto, domani e' sempre un altro giorno, e' stato fatto un altro passo, perche' pensare che non possa condurre ad una meta?
Non c'e' motivo di non crederlo, impera un orrido ottimismo fasullo quanto le quinte di cartapesta di un teatro con poche risorse.

La seconda, tremenda: credere infine di potere cedere al nulla, di rinunciare. Credere, farsi belli e forti, in un nichilismo ultraumano e devastante, annichilente, che nega la vita nella propria piu' intima essenza. E solo per franare e naufragare di fronte alla forza cieca e ottusa della necessita' di vivere, che pochi riescono a travalicare, pochissimi.

Incrociare le due esperienze, incrociare la pratica di una speranza in cui non si crede con un nichilismo in cui si crede ma che si sa fasullo, e ottenere una disarmante serata dove d'improvviso tutto diventa possibile, ogni estremo opposto ugualmente utile all'inutile: mutilarsi, bere fino alla morte, scrivere una poesia eccellente, sentire la motocicletta che ruggisce per le strade buie del sud di Milano, piangere qualche lacrima, ascoltare musica di valore.

Per scoprirsi alla fine ancora uguali a prima, sempre piu' uguali a se' stessi, sempre di piu'.

E nulla cambia, mai: eccomi, dunque, perche' il cielo che ammiro ogni notte non mi divora? Perche' non svanisco nelle albe che osservo senza motivo?

Non capisco.

1 commento:

Anonymous ha detto...

un giorno questo purgatorio finirà. deve finire. fosse solo per bruciare definitivamente all'inferno, ma deve finire.